Nel momento stesso in cui ci concediamo il tempo per una lezione di Yoga, ci stiamo già predisponendo al cambiamento interiore, mettendo in discussione alcuni aspetti della nostra configurazione mentale e corporea. Lo Yoga non si fa, ma si è. Essere Yoga significa stabilizzarsi in un percorso di crescita personale che muove da una rinnovata comprensione di sé stessi; un moto controcorrente, che risalendo dalla deflagrazione dell’idea culturalmente imposta di “corpo in forma (fitness)” percola sempre più in profondità nella destrutturazione del concetto di sé. Le tecniche dello Yoga vanno a incidere su quei meccanismi abitudinari che caratterizzano le nostre risposte automatiche di fronte agli eventi della vita. Attraverso l’uso del corpo e della respirazione portiamo la quotidianità sul tappetino, e impariamo a scorgere le reazioni tipiche della mente tra un movimento e un altro. Nel tempo si affina la capacità d’osservazione delle rigidità della mente, restia a qualsiasi cambiamento e ancorata a schemi sempre simili e ripetitivi. Procedendo in profondità scaturisce una crepa sul già dato, permettendo così l’apertura di nuovi spazi in cui far fluire l’esperienza mutevole dell’esistente, andando a cogliere la centralità dell’educazione al non attaccamento, poiché tutto è e non è nell’eterno scorrere del coprodotto e del perpetuo mutamento. Lo Yoga non è una fuga dall’esistente, la negazione di qualcosa, o una forma di spiritualità spicciola; è un metodo di cambiamento radicale in cui partecipano sia il movimento, sia l’immobilità, da non intendersi come poli contrapposti, ma come momenti che vanno a completare la pienezza dell’essere. Nel suo significato letterale asana (postura) vuol dire “stare immobili”. Tale immobilità è da interpretarsi sotto la luce di una ritrovata capacità di rimanere saldi davanti all’abitudinaria risposta automatica e duale di fronte agli eventi del mondo, e corrisponde a un arresto definitivo delle vorticosità delle reazioni mentali, così da dimorare in una condizione stabile e agevole, cogliendo la vera natura di sé e delle cose, dipanando il velo d’illusione e d’ignoranza, causa di dolore e sofferenza nell’essere umano.
Ashtanga Yoga
Un metodo indicato per tutti coloro che ricercano una pratica dinamica. La particolarità di una classe Mysore consiste nell’incisività di un lavoro personalizzato attraverso la relazione individuale con l’insegnante, pur nella condivisione dell’energia e del tapas degli altri praticanti presenti in sala. La connessione profonda con il respiro, che lega, sincronizzandoli, i movimenti fluidi da un asana all’altro secondo il sistema del Vinyasa, e la concentrazione garantita dalla focalizzazione dello sguardo (drishti) su alcuni punti del corpo, favoriscono una connessione profonda con la propria interiorità. La mente viene educata all’ascolto delle percezioni fisiche, delle emozioni, e al riconoscimento dei pattern meccanici e ingannevoli della mente. La ripetizione di una medesima sequenza aiuta a prendere atto dell’impermanenza e mutevolezza delle sensazioni, accettando con equanimità ciò che di volta in volta emergerà durante la pratica. A livello fisico si sviluppano forza e resistenza, controllo e flessibilità. L’eliminazione delle tossine attraverso l’intensa sudorazione favorisce una purificazione viscerale dell’organismo, portando giovamento soprattutto a quelle patologie a carico del sistema muscolo-scheletrico generalmente imputabili a difetti posturali.
Meditazione
Meditare è offrirsi uno spazio di pace e ristoro, nel quale in profonda intimità e connessione con noi stessi imparare ad abbracciare le nostre ombre, lavorando sulle risposte abitudinarie che scaturiscono dalle continue stimolazioni sensoriali. Consapevolmente, seduti o camminando, apprendiamo il coraggio e l’apertura verso la realtà così com’è, e non come vorremmo che fosse, imparando a vedere le cose e noi stessi per quello che realmente siamo, liberi dall’illusione dell’io e dagli attaccamenti. La meditazione è centrale nella crescita di chi voglia coltivare una retta visione e comprensione dei rapporti tra sé e il contesto ambientale, sociale e culturale nel quale si vive.
Yogaś citta vṛtti nirodhaḥ
'Lo Yoga è il metodo che volge all'arresto definitivo del vorticoso plesso delle cognizioni'
(YS 1.2)
